Uccelli Urinatori.

Pulcinella di mare

Condividi email facebook pinterest instagram pinterest pinterest

Animali

INTRODUZIONE - TUFFOLI - SVASSO COMUNE o MAGGIORE (Podiceps cristatus)

TUFFETTO (Poliocephalus ruficollis) - COLIMBI - STROLAGA MEZZANA (Colymbus arcticus) - STROLAGA MAGGIORE (Colymbus immer) - STROLAGA PICCOLA (Colymbus stellatus) - URIE

COLOMBO DI GROENLANDIA (Cepphus grylle) - URIA TROILE (Uria troile) - MERGOLO (Mergulus alle) - FALERI - STORICK (Phaleris cristatella) - ALCHE - PULCINELLA DI MARE (Fratercula arctica)

ALCA TORDA (Alca torda) - ALCA IMPENNE (Pinguinus impennis) - APTENODITI - APTENODITE PATAGONICA o PINGUINO REALE (Aptenodytes patagonica) - SFERNISCO DEMERSO o PINGUINO DI JAKASS (Spheniscus demersus) - EUDIPTE DORATO (Eudyptes chrysocoma)

Coronavirus Covid-19.

-^

VITA DEGLI ANIMALI - UCCELLI - URINATORI

COLOMBO DI GROENLANDIA (Cepphus grylle)

Il Colombo di Groenlandia, o di Mare, è il tipo di un genere particolare che si distingue per la piccola mole, il becco lungo e snello piegato verso il basso alla punta della mascella superiore, i piedi collocati molto all'indietro, le ali piccole, strette ed acute e la coda corta e tondeggiante. Le sue misure vanno dai trentadue centimetri circa della lunghezza ai cinquantacinque dell'apertura alare, passando per i poco più di quattro centimetri della coda ed i quindici delle singole ali. Nella livrea nuziale il piumaggio corto, sfilacciato e vellutato di questa specie di urie si presenta colorato di nero velluto con riflessi verdicci, salvo l'eccezione di uno scudo bianco puro sull'ala; l'abito invernale mostra, viceversa, le parti inferiori bianche con macchie nere, mentre quello giovanile è nericcio sulle parti superiori, bianco con fasce trasversali nere sulle ali, bianco sulle parti inferiori e, per il resto, chiazzato di grigio-nero. L'occhio è bruno, il becco nero ed il piede rosso-corallo. Il Colombo di Groenlandia è diffuso sulle coste delle regioni dell'estremo nord della Terra, dalle quali si allontana - sempre mantenendosi in prossimità del mare - all'inizio dell'inverno, con migrazioni più o meno regolari che lo portano verso sud, per esempio sulle spiagge settentrionali della Germania. Nell'interno dei continenti non si inoltra se non per circostanze assolutamente eccezionali, quali potrebbero essere le condizioni meteorologiche del tutto proibitive. La presenza di questo uccello è sempre piuttosto gradevole, sia che si tenga posato sopra gli scogli con il torso eretto e il collo e la testa variamente atteggiati, sia che nuoti leggermente sulle acque o si tuffi in esse, reggendo al moto subacqueo per un paio di minuti; il suo volo è abbastanza celere, segnato secondo il solito da battiti d'ala molto frequenti, che producono una specie di sibilo, e la sua voce si distingue da quella di tutti gli affini, perché non è più stridente, ma piuttosto simile ad un fischio. Come gli altri membri della famiglia cui appartiene, ha un'indole dolce, tranquilla e socievole, anche se questa socievolezza non sia portata al massimo grado e nelle sedi d'incubazione, per esempio, si incontrano spesso delle coppie isolate in mezzo ad uccelli di altre specie, strettamente unite fra di loro, ma del tutto indifferenti verso gli altri membri della colonia. In tre, quattro, più di rado venti o trenta coppie, i colombi di Groenlandia appaiono sui monti, sul principio di marzo, e si scelgono un'adatta fessura o screpolatura nella roccia per deporre le loro due grandi uova, di fondo bianco-verdiccio con molte macchie cinerine, macchiuzze e punti bruni e bruno-neri. La deposizione non si verifica mai prima della metà di aprile e la sua epoca classica è il mese di marzo. Maschio e femmina si alternano nella cova, e, dopo circa ventiquattro giorni, spostano le loro cure sui piccini appena sgusciati, coperti di un piumino fitto e grigiastro: inizialmente li nutrono con vari animaletti raccolti tra le sabbie in seguito li vengono via via abituando a quello che dovrà essere il loro cibo costante, vale a dire ai pesci ed ai granchi. Dapprima, i nuovi nati sono in grado soltanto di muoversi goffamente e di nuotare: imparano a tuffarsi solo quando sono completamente piumati.

-^

URIA TROILE (Uria troile)

Le urie propriamente dette sono più grandi dei colombi di Groenlandia, ma nella struttura assomigliano molto ad essi. Hanno becco non molto lungo, dritto ed acuminato, piedi con dita relativamente più lunghe di quelle degli affini, ali ancora più strette ed acute, coda più corta, e piumaggio così fitto da costituire specie nelle parti inferiori, una autentica pelliccia. Le diverse specie che si conoscono mostrano tutte dei caratteri perfettamente concordanti: sarà, perciò, sufficiente soffermarsi sulla sola Uria Troile, uccello lungo intorno ai quarantadue centimetri e dotato di coda di cinque, di ali di venti e di apertura alare, che può arrivare ai settanta. Il suo abito nuziale ha le parti superiori di color bruno-nero, il davanti del collo e l'alto del corpo bruno-velluto, una fascia chiara sull'omero e le parti inferiori bianche, ma striate di bruno longitudinalmente ai lati. Nell'abito invernale il bianco si estende anche al davanti del collo ed a parte della regione posteriore della guancia, mentre restano immutati i colori degli occhi, del becco e dei piedi, rispettivamente bruni, nero e grigio-piombo. L'Uria Troile e tutte le urie in genere vivono nei mari settentrionali del globo, ma covano però isolatamente nel corso dell'inverno. Non si avvicinano alla terra che in corrispondenza del periodo della riproduzione, e per tutto il resto dell'anno vivono in alto mare, per lo più trattenendosi nella medesima regione. Abilissime nuotatrici, sono in grado di scorrere sia alla superficie dell'acqua che all'interno di essa, e resistono in immersione per parecchi minuti; volano con velocità, e, muovendosi nell'aria al modo di strani, grandissimi insetti, dànno una strana impressione, che deriva dal vederle battere molto velocemente le ali attorno al tronco grande e conico. Affetto e socievolezza distinguono il comportamento dei membri delle varie coppie nel periodo degli amori, nonché quello delle infinite coppie che si trovano a dividere, a stretto contatto reciproco, il monte che hanno scelto. Le femmine non depongono che un solo uovo molto voluminoso, il cui colore fondamentale può passare attraverso varie gradazioni di bianco, di gialliccio e di grigio, ed è segnato da macchie più o meno grandi e da punti: lo covano direttamente sul suolo, in ciò aiutate non solo dal maschio, ma anche da individui estranei, i quali, non avendo per conto loro da provvedere all'incubazione, sono ben lieti di prestare questo servigio ai compagni. Dopo un mese, circa, le uova si aprono e ne sgusciano i piccini, simili, dapprima, ad una palla di piume più che a degli uccelli, ma rapidissimi nel crescere e nel cambiare l'abito di piumino in quello di piume. Essi si trovano ben presto in difficoltà, dovendo quasi subito affrontare il problema della discesa dalle rupi verso le acque del mare: si aggirano per qualche tempo fischiando lamentosamente, ed alla fine, spinti anche dai genitori, trovano il coraggio di gettarsi in basso. Se non succede loro di cadere sul duro terreno o addirittura su di una roccia - nel qual caso ben difficilmente scampano alla morte - non tardano a prendere confidenza con il liquido elemento che dapprima li spaventa, ma nel quale non mancano di riconoscere rapidamente il migliore alleato. Padre e madre sono intenti a istruirli nel trarre da questo alleato tutto il possibile vantaggio: l'opportunità di nuotare, tuffarsi e ghermire cibo sostanzioso. I monti su cui le urie risiedono e nidificano sono sovente visitati dagli uomini, che compiono, a volte con grave rischio della vita nell'aggirarsi tra quelle asperità, stragi spaventose soprattutto tra i piccini, le cui carni sono largamente consumate, nonché ruberie senza limiti tra le uova sparse sul terreno.

-^

MERGOLO (Mergulus alle)

Questa specie, la più piccola nella famiglia delle urie, è distinta dal becco corto e massiccio, provvisto d'una intaccatura prima della punta acuta e, negli individui adulti, di alcuni solchi, che stanno davanti alle narici ovali. Raggiunge in lunghezza i venticinque centimetri, in apertura alare i quarantacinque, ed è vestita di un piumaggio nero nelle parti superiori, nero-opaco sul davanti del collo, bianco sulle parti inferiori e striato di bruno ai fianchi. D'inverno, questi colori si cambiano parzialmente, la gola diventa bianchiccia ed il collo grigio-cupo. Il Mergolo vive sui mari dell'estremo settentrione, ed è considerato dai naviganti come indizio quasi certo della presenza dei ghiacci. Abitualmente stazionario, può, in qualche caso, indursi a compiere delle migrazioni dirette a sud, nel corso delle quali raggiunge le coste della Germania, della Gran Bretagna, della Francia e dell'Olanda. Anch'esso non abbandona le acque che per riprodursi o in caso di sconvolgimenti atmosferici, che si risolvono quasi sempre a suo grave danno. Più mobile e vivace di tutti gli affini, è, al solito, un eccellente nuotatore e tuffatore; sa, però, muoversi con maggior disinvoltura sul terreno, e in volo è rapido e costante, scorrendo in modo che ricorda lo scorrere degli insetti. Ha una voce abbastanza peculiare rispetto alle altre urie, variata e fischiettante, che naturalmente si ode più di frequente e distintamente in prossimità dei grossi branchi in movimento; e la sua indole rispecchia i caratteri della famiglia, ed è perciò paziente, socievole e irriflessiva. I mergoli svolgono le loro cacce, meglio ancora la loro pesca, nuotando alla superficie dell'acqua ed immergendosi in essa, e sembrano specialmente ghiotti di certe specie di piccoli granchi. Per svolgere il loro processo di riproduzione si associano in numero incalcolabile sulle isole dell'estremo nord, ricoprendo letteralmente certe pareti montuose e deponendo negli anfratti e nelle cavità un unico uovo di color bianco-azzurrognolo. Entrambi i genitori collaborano alla cova circondati dalle buone disposizioni dei componenti l'intera colonia, pronti a sostituirsi a loro in caso di disgrazia di qualunque genere: cosicché, è del tutto impossibile che un orfano abbia a morire di stenti e privazioni, o che un embrione non pervenga al suo sviluppo completo. I piccoli vengono al mondo rivestiti di morbido piumino grigio, e i genitori li nutrono e li assistono fino a quando non abbiano imparato a volare e siano, perciò, in grado di abbandonare la propria sede terrestre e di dirigersi al mare. Non solo gli uccelli rapaci e i gabbiani di grandi proporzioni insidiano queste urie: anche l'uomo compie nelle loro file delle stragi molto notevoli, invogliato a farlo dalla qualità delle loro carni.

-^

FALERI

Nei mari del nord alle urie ed alle alche si mescolano i Faleri, loro strettissimi affini: essi ne ripetono completamente la struttura ed esteriormente se ne distinguono per avere le piume della testa lunghe, il becco corto, largo e quasi quadrangolare, i piedi dai tarsi molto corti e sottili, le ali di mediocre lunghezza e la coda cortissima.

-^

STORICK (Phaleris cristatella)

Lo Storick, unica specie sulla quale ci soffermiamo, reca sulla fronte un ciuffetto di piume singolari, a canne molto elastiche e barbe fortemente connesse, piegate a falce dall'indietro in avanti; altre piume bianche, lunghe e sfilacciate, costituiscono un singolare ornamento della fronte e dei lati della testa e spuntano dal becco e dalle guance. Per il resto, il suo abito è bruno-nericcio sulle parti superiori, azzurro-grigio sulle inferiori, nero sulle ali e sulla coda, con le remiganti estreme macchiate di bruno e tutte le altre spruzzate di bianco. L'occhio è bruno-scuro, il becco rosso-giallo, il piede azzurrognolo.

-^

ALCHE

Ciò che propriamente distingue i componenti la famiglia delle Alche è la forma del becco, molto alto e stretto, compresso lateralmente e solcato nella parte anteriore. Gli altri caratteri somatici concordano con quelli degli affini, le ali sono molto piccole ed acute, la coda è straordinariamente corta. Tutte le specie abitano il nord del globo, e vi si comportano ora da uccelli stazionari ed ora da uccelli escursori.

-^

PULCINELLA DI MARE (Fratercula arctica)

Il Pulcinella misura circa trenta centimetri di lunghezza, cinque di coda, sedici d'ala e poco più di sessanta d'apertura alare. Ha la sommità del capo, un nastro intorno al collo e la parte superiore del dorso neri, le guance e la gola grigio-cenere, le parti inferiori bianche ed i lati grigio-nericci; i suoi occhi sono bruno-scuri, l'anello perioculare è rosso-corallo, il becco ripete questo colore, pallido in punta e nelle solcature, ed appare inoltre grigio-azzurro alla radice e giallo-arancio all'angolo della bocca. Il piede, infine, è rosso cinabro. I giovani sono riconoscibili per il becco più piccolo e per la colorazione meno vivace.

Pulcinella di mare

L'area di diffusione di questa specie si estende sul Mare del Nord, sulla parte settentrionale dell'Atlantico e sul Mar Glaciale Artico fino all'ottantesimo grado di latitudine nord; la si incontra perciò tanto sulle coste dell'Europa che su quelle dell'Asia e dell'America, mentre al nord dell'Oceano Pacifico viene rimpiazzata da una specie affine. I pulcinella di mare vivono costantemente nel settentrione e colà esplicano le più importanti funzioni vitali, compresa la riproduzione: incontrarli a sud è del tutto casuale e fuor di regola, dal momento che essi non compiono migrazioni, ma semplici escursioni tra mare e terraferma. Più precisamente, trascorrono la buona stagione sulla terraferma e l'inverno in mare. Il cibo comprende in misura pressoché esclusiva piccoli pesci e crostacei. Il processo riproduttivo si svolge in mezzo alle grandi colonie di urie e di alche d'altre specie, e ne segue le linee generali. Le coppie di pulcinella di mare giungono ai monti d'uccelli, di solito ritornando dall'alto mare, dove hanno trascorso l'inverno, alla metà d'aprile o al principio di maggio, e subito vanno a cercare la loro vecchia buca oppure se ne scavano una nuova, accontentandosi in qualche caso di cavità naturali, ma sempre ammorbidendole in qualche modo, a differenza degli affini che covano sul nudo terreno. La femmina depone un unico grande uovo di color bianco-scuro alla cui cova entrambi i coniugi si dedicano per un periodo di circa cinque settimane. I piccini sgusciano ricoperti di un lungo piumino grigio-chiaro e nero-carbone, e crescono molto lentamente, amorevolmente assistiti dai genitori; se per un caso qualsiasi dovessero restare orfani, subito qualche componente della comunità si preoccuperebbe di non far mancare loro le cure necessarie.

-^

12 Ago. 2025 3:02:26 am

disclaim ^up^ down home Condividi pinterest instagram pinterest email facebook pinterest

Web Trapanese eXTReMe Tracker
Web Trapanese free counters

gbm w3c

Shiny Stat

-^

Copyright (c) 2002-20 trapaninfo.it TP Comuni